Il mercato del Capo è uno dei quattro mercati storici di Palermo. Il suo nome deriva dall’espressione caput Seralcadi poiché si colloca nella parte più a nord dell’antico quartiere Seralcadio. Questa denominazione potrebbe tuttavia derivare dall’omonima altura, sulla quale trovava collocazione la chiesa di S. Anna, visibile da ogni parte del quartiere.

Il mercato de Capo è crocevia di quattro strade, l’accesso principale è rappresentato dalla Porta Carini. Edificata nel’700, la porta riprende l’originaria costruzione quattrocentesca. Via Porta Carini costituisce l’asse primaria del mercato, che prosegue fino a piazza Beati Paoli e all’omonima via: secondo la tradizione, l’antica setta segreta si sarebbe riunita proprio in queste strade.

Poco prima di giungere in piazza Capo, sulla via Cappuccinelle e di fronte alla chiesa di Santa Maria della Mercede, si trova il noto panificio Morello. La sua fama è dovuta alla particolare insegna a mosaico in stile Liberty, raffigurante la dama da tutti conosciuta come “Pupa ru Capu”.

Un itinerario alternativo per visitare mercato parte invece da piazza Sett’Angeli, sulla quale si affaccia lateralmente la Cattedrale di Palermo.

Addentrandosi nel mercato, si prosegue per via Sant’Agata alla Guilla: questo termine derivante dall’arabo wadi, indica il letto di fiume. Il quartiere del Capo venne infatti fondato al di là dell’antico fiume Papireto in età musulmana, abitato dai cosiddetti Schiavoni, mercenari e commercianti di schiavi arabi.

Nei secoli, il Capo ha mantenuto il suo carattere popolare, con un aspetto davvero simile ai tipici suk orientali.

Le botteghe iniziano a prendere vita al mattino presto: un intricato susseguirsi di bancarelle, sulle quali i bottegai espongono le proprie merci, attirando abitanti e turisti che si soffermano a osservare, assaggiare, contrattare o acquistare.

Ad attirare l’attenzione sono principalmente i generi alimentari: dal pesce alla carne, dalle olive al pane, dalla frutta alle spezie posizionate in ordine cromatico, i prodotti vengono ordinati quasi artisticamente creando un contesto inimitabile di colori, odori e sapori. Caratteristiche sono anche le taverne collocate lungo le vie del mercato del Capo, dove è possibile sorseggiare un bicchiere di vino, gustando pesce fresco, sfincione, panelle e crocché.

In una Palermo sempre più cosmopolita, accanto alle antiche tradizioni, oggi trovano posto differenti culture. Le usanze del Mercato si rinnovano e si mescolano, permettendo al quartiere Capo di rinascere, ogni giorno come in passato.

Condividi su: