La Chiesa di S. Maria dell’Ammiraglio è anche conosciuta come la “Martorana” e si trova a piazza Bellini. La sua costruzione risale al 1143, quando l’Ammiraglio del Regno, Giorgio Antiocheno, devoto alla Vergine Maria volle ringraziarla del suo amore e della sua particolare protezione erigendo questa chiesa.

Viene chiamata la Martorana poiché al suo interno era presente un monastero benedettino che era stato fondato da Goffredo ed Aloisia de Marturano, da cui il nome all’intera chiesa. Si tratta di una chiesa unica in cui sull’originaria costruzione normanna si innestano stili di epoche successive, come ad esempio le aggiunte barocche. Si comincia con la facciata barocca che si staglia tra le mura di origine normanna.  All’esterno è presente anche la torre campanaria a base quadrata, che in origine mostrava soltanto due ordini – che infatti sono molto squadrati e tipicamente medievali. Furono aggiunti altri due livelli nel XIV secolo. Questi mostrano un aspetto diverso essendo traforati da bifore.

L’impianto normanno si accorda con lo stile medievale siciliano che voleva le finestrelle ogivali, la presenza della cupola e le pareti con i mattoni ben squadrati ed evidenti. Internamente la chiesa ha una pianta a croce greca iscritta in un quadrato. L’asse dell’edificio è orientato da ovest verso est di modo che i fedeli potessero pregare verso oriente come era prassi all’epoca.

Entrando nella chiesa della Martorana, ciò che immediatamente cattura l’attenzione è il gioiello di arte musiva bizantina che decora cupola e parte delle pareti. Un “Cristo assiso benedicente” troneggia sulla sommità della cupola. La sua figura è intera, seduta su un trono, e regge il vangelo poggiando i piedi sul globo terrestre. Come esempio di unione tra culture diverse, quella araba e quella bizantina, alla base della cupola un fregio presenta un passo di liturgia bizantina scritto in lingua araba, che poi era quella parlata dalla madre di Giorgio di Antiochia, fondatore della chiesa.

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