Abile pescatore, amante degli abissi del mare e delle sue creature, Nicola di Messina, detto Cola Pesce, è protagonista di una delle leggende siciliane più antiche.
Era il 1140 quando re Ruggero II si trovava a Messina e quel ragazzo, agile come un pesce in mare, attirava la sua attenzione. Per conoscere le sue capacità, tanto elogiate dal paese di Capo Peloro, invitò Cola Pesce a vincere alcune prove per dimostrare che quelle dicerie fossero vere. Lanciata una coppa sotto il mare, Cola Pesce non ebbe difficoltà, anche se dopo molte ore, a tornare in superficie raccontando delle meraviglie colorate che vivono sul fondale.
Fu facile recuperare anche una corona che il re lanciò, non ancora convinto di quanto Cola Pesce sapesse sondare quei profondi abissi marini. Ma il ragazzo, che si diceva avesse branchie e pinne tanto era abile a muoversi in acqua, continuava a raccontare di fantastici incontri tra sirene e piovre.
La terza prova fu quella che a Cola Pesce costò la vita, a causa del grande amore verso la sua Sicilia. Durante la seconda prova il giovane scovò un fuoco che ardeva tra Messina e Catania, ma non solo: scendendo in profondità, Cola Pesce scoprì che a sorreggere la Sicilia c’erano tre colonne, due in buono stato, la terza corrosa e quasi distrutta. Quella terza colonna era proprio vicino a quelle fiamme che, secondo una versione della leggenda, provenivano dall’Etna.
Dopo aver raccontato di aver visto, il re lanciò un anello chiedendo al giovane di trovarlo e portare in superficie una testimonianza di quelle fiamme. Cola Pesce, consapevole dell’enorme rischio che stava per correre, portò con sé un bastone di legno.
Passarono giorni e giorni, ma di Cola Pesce nessuna notizia. Soltanto dopo tempo, salì in superficie il bastone che bruciava come una torcia ardente. Il re ebbe la sua prova.
Secondo la leggenda, Cola Pesce rimase lì, tra i suoi amati abissi e quelle creature, a sorreggere la Sicilia al posto di quella colonna ormai distrutta dal fuoco. Ogni tanto Cola Pesce cambia spalla, si dice, e la terra trema.