Chi erano i Beati Paoli? Nel XII secolo erano molti i torti subiti dai poveri cittadini: signorotti prepotenti e politica corrotta rendevano la vita difficile agli abitanti di Palermo, cosi nacque questa setta per riportare la stabilità tra la popolazione.
A quei tempi esistevano i feudi governati in maniera totalitaria da un signore di nobili origini che dettava il buono e il cattivo tempo nel suo possedimento. Non esisteva una legge giusta ed eguale per tutti. A legiferare era il signore del feudo, a giudicare era solo e soltanto lui, ovviamente sempre in suo favore.
Un gruppo di cittadini di Palermo si stancò di subire tutto questo e decise di reagire, fondando la setta dei Beati Paoli. I loro obiettivi erano la vendetta e la giustizia, soprattutto per difendere quelle povere persone che non ce la facevano da sole. Combattere le ingiustizie e portare un po’ di sollievo alla popolazione afflitta: queste erano le motivazioni del loro agire.
Perché i Beati Paoli si chiamavano così? Si pensa che i Beati Paoli avessero questo nome per la devozione dei partecipanti a San Francesco di Paola. Nell’immaginario collettivo il loro aspetto è quello di frate con cappuccio sul viso. Di fatti si narra si travestissero in questa maniera per mantenere l’anonimato e potersi muovere indisturbati tra la folla, per scoprire segreti e ascoltare conversazioni private, se non addirittura delle vere e proprie confessioni. Ma il loro camuffamento da spia la notte lasciava il posto a quello più spietato di vendicatore e boia. Al buio delle segrete dei sotterranei della città, i Beati Paoli vestiti di nero tenevano le loro riunioni per decidere vendette ed emanare sentenze di morte.
Trattandosi di una setta segreta, non esistono documenti che attestino la creazione di questo gruppo, né i nomi dei partecipanti o il codice di comportamento. Si pensa che tutte le regole fossero tramandate oralmente, raccontate a voce dai veterani alle nuove leve. La setta dei Beati Paoli si sciolse verso la fine del XIII secolo.