Quella della Vecchia dell’aceto è una delle leggende più diffuse della città di Palermo. La storia di Giovanna Bonanno si è tramandata oralmente nei secoli, ma trae origine da fatti realmente accaduti.
Giovanna Bonanno visse a Palermo nel XVIII secolo. Considerata da tutti una strega, era un’anziana mendicante del quartiere della Zisa. L’occasione di cambiare la sua vita, scaturì da un episodio casuale.
Leggenda narra che, mentre la donna si trovava dall’aromatario nei pressi di via Papireto, una madre accorse chiedendo aiuto per la sua bambina. La piccola aveva bevuto il cosiddetto “aceto per pidocchi”, un intruglio composto da aceto e arsenico. L’aromatario fece bere dell’olio alla bambina, in modo da far rigurgitare la mistura e scampare così la morte.
Era circa il 1786 e Giovanna ebbe un’intuizione: vide in quel liquido l’occasione per ottenere grandi ricavi economici. Iniziò a vendere la sua pozione rinominata “Arcano liquore aceto”, sostenendo di poter ridare serenità alle famiglie. Le povere mogli infelicemente sposate potevano infatti sbarazzarsi dei propri mariti, senza lasciare traccia. A quei tempi, la medicina non aveva infatti mezzi e conoscenze necessari per accertare la causa dei decessi.
Nel quartiere Zisa iniziarono a susseguirsi morti misteriose, ma la carriera dell’assassina venne presto stroncata. Una madre, insospettita per l’improvvisa morte del figlio, finse di voler acquistare una dose dell’Arcano liquore. La donna fu accompagnata alla compravendita da quattro testimoni, che contribuirono a cogliere Giovanna in flagrante.
Rinchiusa presso il carcere dello Steri, fu processata e condannata a morte per veneficio e stregoneria. Dai documenti del processo, risulterebbe che la presunta megera fosse realmente convinta di offrire un servizio alla comunità. Il 30 luglio 1789, Giovanna Bonanno venne impiccata prezzo Piazza degli Ottangoli (piazza Villena, ovvero i cosiddetti Quattro Canti), all’incrocio tra via Maqueda e via Toledo (il Cassaro, odierno corso Vittorio Emanuele).
In ambito soprannaturale, si ritiene che in seguito a una morte innaturale, le anime continuino ad errare alla ricerca di pace. Non a caso, secondo la leggenda della Vecchia dell’aceto il suo fantasma continuerebbe ancora oggi a vagare per le vie di Palermo.