Per conoscere profondamente una città non basta visitare musei, passeggiare per le strade, soffermarsi dentro una chiesa. Il segreto di un luogo sta nelle piccole abitudini di ogni giorno, quelle che raccontano la città da un punto di vista più intimo. Per Palermo il cibo rappresenta il segno distintivo, la cucina rappresenta un vero e proprio linguaggio e strumento culturale.
Tappa obbligata per chi vuole scoprire la città è, così, lo storico mercato della Vucciria: in pieno centro si raccoglie il cuore della Palermo più genuina, della gastronomia più caratteristica e del famoso street food.
La vita del mercato inizia molto presto, dalle prime ore della mattina, quando i pescatori iniziano ad allestire i loro banchi con pesce spada, gamberi e il resto del pescato di stagione. Poi arrivano i fruttivendoli con le loro casse di frutta e verdura coloratissima.
Intorno alle sei la Vucciria inizia a svegliarsi tra il via vai dei primi palermitani affaccendati nel tentativo di acquistare i prodotti più freschi, la frutta più bella, per tornare a casa con un bottino dal profumo tipicamente nostrano.
Per i turisti, la Vuccirìa è un’attrazione per tanti motivi: i colori, la varietà del cibo, l’abbigliamento dei venditori, il fumo e il profumo che sale dalle pentole e dalle griglie. Stigghiola, pane e panelle, milza, cazzilli, rascature o calamari fritti: sono alcune delle particolari ricette riconosciute come street food palermitano che il passante può trovare dal primo pomeriggio fino alla sera.
Ma quello che più ha caratterizzato e caratterizza oggi il mercato è una cantilena di sottofondo da cui deriva il nome stesso, la vuccirìa, che in palermitano significa “confusione”. È tipico infatti il frastuono delle voci che si sfidano al mercato, quelle dei venditori che per attirare l’attenzione urlano e abbanìano ai passanti.
In origine però il nome di questo mercato deriva dalla parola “bucceria”, tratto dal francese boucherie, che significa macelleria. Il mercato era infatti inizialmente destinato al macello ed alla vendita delle carni. Successivamente divenne un mercato per la vendita del pesce, della frutta e della verdura.
Oggi il volto della vecchia Vucciria è cambiato, il mercato sì è ristretto ma riesce comunque a rievocare la stessa energia e cultura palermitana. La notte, infatti, si trasforma in un luogo di ritrovo, tra locali, musica in piazza e l’immancabile fumata delle griglie dello street food, ottimo spuntino tra una birra e un cocktail a poco prezzo.